Donne viaggiatrici: Ilaria Cazziol
Una chiacchierata forse più breve di quelle avute fin qui ma densa di importanti messaggi, soprattutto per coloro che stanno valutando la strada del nomadismo digitale.
Ilaria inizia il suo percorso nel nomadismo digitale vero e proprio nel 2017 con un viaggio di circa sei mesi in Asia – che prende le mosse dalla Transmongolica (la parte di Transiberiana che dalla Russia porta a Pechino, appunto attraverso la Mongolia). Devo ammettere che, anche se nell’audio non si nota, a questo punto dell’intervista il mio cuore ha fatto “gulp” perché con la mente sono subito tornata ai miei giorni sulla Transiberiana per l’ultimo tratto del mio viaggio da Novosibirsk a Vladivostok.
Quello che mi piace molto di Ilaria è che non ha paura di affrontare anche gli aspetti meno noti del nomadismo digitale e, soprattutto, ci tiene subito a chiarire una cosa: il nomadismo digitale e il mestiere del travel influencer non sono la stessa cosa. Certo, da fuori, può sembrare che le due cose coincidano ma in effetti essere pagati per viaggiare e mettere in mostra i propri viaggi sui social media è ben diverso che viaggiare e, al contempo, tenere in vita una libera professione non direttamente connessa con il viaggio.
Ad ogni modo, questo è proprio il caso di dire «galeotto fu il libro, e chi lo scrisse» perché, come Ilaria ci racconta, ha deciso di cambiare vita e trovare il modo di viaggiare grazie a «Sulla strada giusta» un libro di Francesco Grandis (questo il link per l’e-book). Dobbiamo ricordare che questo era ancora un periodo pre-covid e anche Ilaria – come ormai penso molti di noi – divide la sua vita in tutto ciò che era prima del covid e tutto quello, invece, è arrivato dopo. Ovvero, come dice nel suo libro, una specie di rivisitazione del «a.C./d.C» (quello storico, non quello musicale 😊).
Quindi, in periodi ancora non sospetti, dove quasi nessuno – soprattutto in Italia – parlava di nomadismo digitale, ecco che Ilaria e il suo compagno decidono di mollare tutto e partire. Questo li ha costretti a dar fondo a tutta la loro creatività per superare le sfide che si sono trovati ad affrontare: prima di tutte, la gestione del tempo in viaggio.
Questo è un tema che mi sta molto a cuore perché, come libera professionista, so esattamente quanto possa essere complesso a volte trovare un equilibrio tra il tempo da dedicare al lavoro, quello da dedicare agli altri impegni e, se ne rimane, quello per sé stessi. Non è facile farlo con una vita stanziale, figuriamoci in viaggio.
Di tutti i progetti di Ilaria, di cui trovate i link alla fine dell’articolo, quello che mi colpisce di più è il suo libro di recente pubblicazione con Rizzoli «Destinazione viaggio. Per cambiare vita e trovare se stessi.» che ho iniziato a leggere (ma non sono ancora riuscita a finire, perdonatemi!). Non voglio svelarvi altro sul libro – solo che è scritto bene e arriva dritto al punto della questione: Quali passi serve seguire per diventare nomadi digitali?
Prima di farti gli auguri di una buona estate e darti appuntamento alla prossima edizione di Parole on the road a settembre, eccoti alcuni link utili:
E-book di Destinazione viaggio. Per cambiare vita e trovare se stessi.
I link di Ilaria:
viaggiosoloandata.it il blog «per chi ama viaggiare, per chi sogna di intraprendere un viaggio solo andata e per chi lo sta già facendo»
fotografinviaggio.it la scuola per fotografi di viaggio fondata e gestita da Ilaria e dal suo compagno
Ma non è finita: qui, nella Stanza degli ospiti di Controra, ho parlato di me e del mio viaggio. Grazie a Stefania Pecere per avermi concesso questo spazio.
Grazie e buona estate!
Brava, intraprendente a scrivere il libro :-)
GRAZIE per la piacevole chiacchierata e tanti complimenti!
Idealmente vi offro un caffè :)